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Vieira è già innamorato: «Samp, sei la mia grande opportunità»

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Vieira si confessa: «Non è stato facile colmare il gap tecnico con i compagni, ma sono cresciuto. Abbiamo davvero uno spogliatoio bellissimo»

Ronaldo Vieira è stato uno dei più interessanti colpi di mercato della Sampdoria in estate. Il giovane inglese, arrivato dal Leeds come futuro sostituto di Lucas Torreira, ha inizialmente osservato e imparato in allenamento e in panchina durante le partite ufficiali – a parte qualche sporadica presenza di pochi minuti -, ma il tecnico doriano Marco Giampaolo ha sempre avuto parole di elogio per il classe ’98. Tanto che, nell’ultimo mese, lo ha lanciato titolare ben tre volte: prima a Roma, e poi due volte di fila contro Bologna e Spal. Un risultato del quale lo stesso Vieira va molto fiero: «Sono molto contento. La strada è ancora lunga – ha ammesso il numero 4 –, ne sono consapevole, ma penso di essere un po’ cresciuto, sia a livello generale che dentro le partite. Ho toccato parecchi palloni, ma soprattutto ho sentito la fiducia dell’allenatore e dei compagni. Si trattava di due partite speciali, da vincere.E ho dato il mio contributo. La Sampdoria per me è stata una grande opportunità di crescita».

Se ripensa alla partita contro la Roma, il suo esordio in campionato da titolare in uno stadio importante come l'”Olimpico”, Vieira rivive ancora le stesse, forti emozioni, ma allo stesso tempo dimostra di saper mantenere i nervi saldi: «Quando l’allenatore mi ha detto che sarei stato titolare all’Olimpico ho provato una grande emozione – ha raccontato a Il Secolo XIX, poi è finita lì. L’ho gelata. Perché non posso concedermi debolezze. Quando giocheremo contro la Juve proverò a chiedere a Ronaldo la maglia. Ma la cosa a cui terrei davvero quando giocheremo con la Juve è un’altra… Giocare. Chissà, ce la metterò tutta. Al di fuori della vita calcistica? Non conosco Genova. Sono andato una volta all’Acquario, un giro veloce in centro. Ora non ho tempo: allenamento, casa, riposo».

Naturalmente, il trasferimento in Italia, specialmente se si pensa alla sua giovanissima età, non è stato cosa semplice da ponderare e da affrontare: «Sì, è stata dura innanzitutto a livello personale. Tranne un periodo da ragazzino quando dall’Algarve mi sono trasferito a Lisbona per giocare nel Benfica, ho sempre vissuto insieme alla mia famiglia. Qui all’inizio è stata un po’ dura per me. Genova è bellissima, ma ho dovuto abituarmi a stare da solo e poi non conoscevo la lingua. E poi c’è stato anche il gap tecnico. Qui da voi comanda la tattica». Un gap tecnico che, grazie ai consigli di allenatore e compagni sembra oggi essere ampiamente diminuito: «Penso di essere migliorato soprattutto tatticamente in questi miei primi mesi in blucerchiato. Il mister mi parla spesso. Questo è significativo per me. Mi spiega, mi dice dove e come posso migliorare. Anche i miei compagni mi sono stati vicino – ha concluso Vieira -, è un bello spogliatoio quello della Sampdoria».

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