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Il rammarico di Bereszynski: «Volevo tornare a Genova a testa alta»
Bereszynski è deluso dalla prestazione con la Polonia, ma resta ottimista per il futuro della nazionale
Bartosz Bereszynski non ha nulla di cui essere contento: la Polonia è stata retrocessa in Lega B della Nations League, contro Italia e Portogallo sono arrivate due sconfitte e il pubblico ha fischiato la squadra al termine del match: «È risultato che siamo i più deboli di questo gruppo. Sono convinto che nella seconda divisione le partite saranno più equilibrate e la nostra nazionale si troverà in una situazione diversa – commenta ai microfoni di sport.se.pl -. Alla Sampdoria gioco come ho fatto nel primo tempo contro l’Italia. Ho un sacco di esperienza in questa posizione. Non è facile passare da un’impostazione di gioco all’altra. Richiede tante conoscenze tattiche e tempo per farle funzionale. Nella prima frazione ci sono stati parecchi scontri sulle fasce, dove l’Italia andava in superiorità. Era una partita prestigiosa, perché l’Italia è una buona nazionale».
«Io gioco nel campionato italiano ed è noto che mi sarebbe piaciuto tornare a Genova a testa alta – continua Bereszynski -. Avrei potuto farlo dopo la prima partita giocata a Bologna, quando tutti si sono congratulati per il buon risultato ottenuto. Penso che dopo questa gara i commenti saranno diversi. Bisognerà lavorare. Vorremmo giocare contro avversari simili tutti i giorni. L’Italia era contenta di essere rimasta in prima divisione, si trovano in una fase di ricostruzione. I fischi dei tifosi? Non puoi essere sempre portato su un piedistallo. Siamo consapevoli che c’è amarezza, i tifosi vengono alle partite, vogliono vincere. Anche noi lo vogliamo. Li ringraziamo per il loro supporto, perché ci hanno aiutato durante la gara. A fine partita ci hanno fischiato, ma è questo il calcio. Sono convinto però che l’esigente pubblico polacco potrà divertirsi molto con questa squadra».