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Comprare prima di vendere: Samp, è un mercato da big
Tre acquisti ormai vicinissimi alla definizione, nessuna cessione: così è cambiato il calciomercato della Sampdoria
L’inizio di questo calciomercato – che in realtà ufficialmente deve ancora prendere il via – consegna ai tifosi doriani una Sampdoria assolutamente protagonista: tante le operazioni imbastite e che ormai attendono solo l’ufficialità: da Colley, che ha già svolto le visite mediche, a Majer, che dovrebbe essere in Italia la prossima settimana, passando per Berisha. Colpi importanti, che in totale costeranno alla Samp non meno di 25 milioni: naturalmente, parte di questi soldi sarà ricavata da almeno una dolorosa cessione – Torreira il primo indiziato, con l’Arsenal che fa sul serio ed è pronto a pagare la clausola -, ma l’aspetto interessante della vicenda è che la società di Corte Lambruschini, pur senza aver ancora ricevuto i soldi dei diritti televisivi per l’empasse creato da Mediapro, ha comunque virtualmente investito molti soldi.
🇬🇲 #Colley ➡️ 7,5 mln + 2 mln
🇭🇷 #Majer ➡️ 7 mln + 1 mln
🇽🇰 #Berisha ➡️ 7 mln + 1 mln25,5 mln spesi = clausola #Torreira 🇺🇾
— Alessio Eremita (@aleeremos) June 9, 2018
Tutti i tifosi, infatti, ricorderanno i tempi, non troppo lontani, nei quali il mercato in entrata non si sbloccava finché non si faceva quell’importante cessione che portava la liquidità necessaria per ritoccare la rosa. Tempi che, adesso, sembrano lontani: certo, la Sampdoria cederà Torreira e rischia di perdere anche Praet, ma questo fa parte del gioco. Cederà forse Zapata – ma 25 milioni per il colombiano non sono certo pochi -, ma intanto dimostra una autonomia economica che nei periodi precedenti non sembrava possibile. Frutto, anche, della volontà ferrea di Giampaolo di avere la rosa completa il prima possibile, per poter lavorare con i nuovi acquisti già a partire dal ritiro estivo. Il mercato blucerchiato si è dunque trasformato; il bilancio in attivo e una attenta gestione patrimoniale della società, unitamente al valore aumentato della rosa, permettono ai dirigenti doriani di azzardare di più in sede di mercato, di potersi prendere licenze – come quella di chiudere tre colpi senza aver fatto una cessione – che precedentemente non sarebbe stato possibile prendersi: merito, va riconosciuto, anche dell’occhio attento di uno scaltro imprenditore come Massimo Ferrero.