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Sampdoria, chi cedere e chi tenere: i difensori
La Sampdoria è chiamata a valutare i giocatori dai quali ripartire in vista del prossimo campionato: perché cedere o tenere i difensori in rosa?
Attualmente la rosa della Sampdoria è composta da 7 elementi difensivi, un numero equilibrato che si compone di due terzini destri – Bereszynski e Sala -, tre centrali – Silvestre, Ferrari ed Andersen – e due terzini sinistri – Murru e Regini. Non vanno poi dimenticati i vari giovani in giro per l’Italia, come Simic, che ha passato una stagione fra Empoli e Spal nella quale sembra essere maturato e che verrà valutato in ritiro da Giampaolo, e i giovani Leverbe – in prestito all’Olbia e autore di un buon campionato -, Mikulic – prestato alla Primavera -, Diaby – che ha giocato al Peralada raccogliendo 34 presenze e 4 gol – e Varga – anch’egli autore di una buona stagione ad Arezzo. Ma, per quanto riguarda la prima squadra, chi sarebbe meglio tenere e chi cedere, e perché?
Bartosz Bereszynski sì
Era dai tempi di De Silvestre che la Sampdoria non poteva contare su un terzino destro degno di questo nome: rispetto al terzino romano, però, il polacco è più votato alle azioni difensive, legge bene l’azione, fisicamente è quasi insormontabile. Un altro anno alla Sampdoria, inoltre, ne aumenterebbe ulteriormente il valore del cartellino.
Bartosz Bereszynski no
Difficile trovare motivi per volersi disfare del laterale classe ’92: da un punto di vista tecnico-tattico è dura trovare di meglio e a prezzi accessibili. Naturalmente, l’unica motivazione seria sarebbe data da una cospicua offerta, di quelle a cui è davvero impossibile rinunciare.
Jacopo Sala sì
Non è affatto semplice trovare motivazioni per non cedere il terzino: se una ragione esiste, si può dire che il ruolo naturale di Sala non sia affatto quello di esterno difensivo – nè destro, nè sinistro come lo si è visto più di una volta a fine campionato in questa stagione -, ma che potrebbe rendere molto meglio sulla linea di centrocampo, libero dall’incombenza di difendere.
Jacopo Sala no
Il problema è che Giampaolo sembra ormai aver inquadrato Sala nel quartetto difensivo: adattato al ruolo di terzino il classe ’91 non può far valere le proprie qualità e anzi mette in evidenza le sue difficoltà nel seguire l’uomo e nella puntualità degli interventi. Cedere Sala è giusto perché ormai il ruolo del numero 7 alla Sampdoria si è incancrenito in quello di un terzino che non è che non potrà mai essere.
Gian Marco Ferrari sì
Il numero 13 conosce benissimo il calcio italiano, ha imparato i movimenti della linea difensiva della Sampdoria e partirebbe, per il prossimo anno, molto avvantaggiato. Ha dimostrato di essere uno dei pochissimi giocatori che su calcio da fermo a favore può dire la sua e per gran parte della stagione ha formato una diga difensiva insieme a Silvestre, salvo poi perdere un po’ la concentrazione nel finale di campionato.
Gian Marco Ferrari no
Il costo per il riscatto del cartellino del centrale classe ’92 è davvero troppo alto: 13,5 miloioni, unitamente al milione e mezzo speso lo scorso anno, fanno una valutazione complessiva di 15 milioni che Ferrari sinceramente non vale. Qualche distrazione di troppo sul finale di stagione e alcuni limiti tecnici palesati in determinate situazioni di gioco portano a pensare che sostituire l’ex Crotone sia magari difficile, ma non certo impossibile.
Matias Silvestre sì
Matias Silvestre è l’uomo d’esperienza nel reparto blucerchiato, è il vero e proprio pilastro difensivo, la balia che ha formato difensivamente sul campo giocatori come Mustafi, Romagnoli e Skriniar. Solido, deciso negli interventi, attento e poco incline al gioco cattivo: trovare un altro leader difensivo potrebbe essere una missione complicata da realizzare per la dirigenza blucerchiata.
Matias Silvestre no
Gli anni avanzano inevitabilmente, Silvestre potrebbe aver bisogno di rifiatare più spesso e non è detto che le sue prestazioni non possano calare: questo sembra avere in mente Giampaolo dal momento che ha messo in discussione anche il numero 26 doriano. La sua cessione potrebbe altresì sollevare le casse della società da un ingaggio piuttosto importante.
Joachim Andersen sì
Per gran parte della stagione il danese è stato un vero e proprio oggetto misterioso, e in molti hanno pensato ad un Simic-bis: chi non soddisfa le esigenze di Giampaolo, non vede il campo. Invece, il tecnico doriano l’ha fatto esordire da titolare a Bergamo e lo ha confermato nelle ultime partite di campionato, dimostrando di credere in lui. Il classe ’96 non può che crescere per la prossima stagione, sarebbe sciocco disfarsi ora del numero 3 quando la prossima estate potrebbe valere molto di più.
Joachim Andersen no
L’unico no che si può accampare, in questo caso, è quello di una cessione a titolo temporaneo: se Giampaolo decidesse che l’ex Twente non è ancora in grado di sostenere un campionato da titolare, potrebbe essere giusto lasciar andare a giocare Andersen per un anno altrove, piuttosto che farlo restare a Genova per scaldare la panchina. Per quanto fatto vedere nelle ultime partite di campionato non ci sono altri motivi per dire di no al giovane danese.
Nicola Murru sì
Non è stato semplice per Murru emergere nella prima parte di stagione, quando Strinic faceva il bello e il cattivo tempo sulla fascia sinistra della Sampdoria e sembrava che per l’ex Cagliari non si potessero aprire spiragli per giocare. Quando poi finalmente è venuto il suo turno, il giovane terzino sinistro ha cercato, fra alterne fortune, di mettere in risalto le proprie qualità, come la prestanza fisica e la capacità di spinta. Se ben disciplinate, possono essere un buon elemento da cui ripartire per il prossimo campionato.
Nicola Murru no
Da Murru era comunque lecito aspettarsi qualcosa di più, inutile negarlo: il prezzo pagato per portare il terzino a Genova lasciava presagire qualcosa di più rispetto alle buone doti fisiche; il classe ’94 sardo doveva essere la pietra angolare su cui costruire la fascia sinistra dei prossimi anni. Certo sono state più le prestazioni deludenti che quelle positive, e ciò dovrebbe indurre Giampaolo a pensare se il giocatore potrà migliorarsi o se già si è visto tutto quello che può dare. In quest’ultimo caso, se dovesse arrivare un’offerta andrebbe presa in seria considerazione.
Vasco Regini sì
Regini è ormai parte integrante del mondo Sampdoria, è il capitano – quando gioca e non c’è Quagliarella -, ha dimostrato di poter essere una buona soluzione – temporanea – sia sulla fascia sinistra che in qualità di centrale. Se una stagione va affrontata con quattro centrali e due terzini sinistri, Regini può stare perfettamente in rosa, a patto che abbia ben chiaro il suo ruolo di subalterno.
Vasco Regini no
Va d’altra parte sottolineato che il numero 19 ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra, in tutti gli anni passati a Genova, e non ha mai convinto pienamente né i tecnici che si sono succeduti sulla panchina blucerchiata, né i tifosi. Certamente si tratta di un rincalzo piuttosto affidabile, che accetta la panchina senza fare storie, un giocatore di buon carattere che non ha mai creato problemi. Eppure, tutto questo non basta: forse la soluzione migliore per la Samp e per lui sarebbe quella di separarsi definitivamente.