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Ferrero ammette: «Torreira andrà via. Tifosi? Non devono offendersi»
Ferrero conferma Osti, Pradé e Ienca e parla di mercato: «Lavoriamo per tenere Praet e Zapata, Torreira spiccherà il volo. Tifosi, non offendetevi: io vi amo»
La notizia è arrivata ieri sera e per i tifosi della Sampdoria si è trattato certamente di una liete sorpresa: dopo l’incontro all’AC Hotel di Genova, Osti, Pradé e Ienca hanno deciso di rinnovare il proprio contratto con la società blucerchiata. A confermarlo è stato lo stesso Ferrero a fine riunione, rispondendo poi ad altre domande circa il futuro del club: «E’ tutto fatto, restano con noi, anche se mi hanno rovinato perché ho dovuto mettere le mani in tasca – ha scherzato il presidente doriano ai microfoni di Sky Sport -, e resta anche Giampaolo. Io non sono un intenditore né uno che conosce il calcio, io sono un dottore del calcio, faccio delle analisi: abbiamo analizzato che questa squadra va rinforzata in certi reparti ed è quello che farò».
Far contento Giampaolo significherebbe anche trattenere i migliori, ma su questo punto Ferrero non può fare promesse: «Non è che posso tenere le briglia come a un cavallo dentro alla stalla ai giocatori: il signor Torreira credo che vada, è il momento che spicchi il volo, ma gli altri rimarranno tutti. Lavoriamo per tenere Praet e Zapata, ma ricordatevi che la Sampdoria è un club importante, uno dei più importanti anche a crescere i ragazzi: però quando questi crescono noi li vendiamo a squadre importanti inglesi, o tedesche. La presa di posizione dei tifosi? Dite ai tifosi che Ferrero li ama, che gli vuole bene e che non si devono offendere quando dico quattro scappati di casa: la tifoseria è un conto, i disturbatori un altro. Io amo lo sport pulito, sono arrivato qui e ho combattuto per togliere la tessera del tifoso perché lo sport è un divertimento: e certi tifosi si dovrebbero offendere perché gli dico in faccia che sono quattro scappati di casa? Glielo vado a ridire a quei quattro signori che vengono a disturbare la partita, quelli non sono tifosi – ha concluso Ferrero -, non amano il calcio». Infine, un giudizio positivo sulla scelta di Mancini come ct della Nazionale: «Scelta giusta, ponderata, efficace ed efficiente: il Mancio è il Mancio».