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Eder, ritorno indigesto: alla Samp serve di meglio
Alla Sampdoria servono giocatori affamati, meglio se giovani, con motivazioni forti per mantenere il sesto posto: ora non si può pensare a Èder
Lo stallo di mercato, creato dalla necessità di collocare prima i giocatori in esubero, complica molto la possibilità che in questa sessione invernale si riesca a piazzare qualche buon colpo per rafforzare nell’immediato la rosa di Giampaolo. Ben vengano le trattative che si performeranno a giugno, ma cosa serve alla Sampdoria per cercare di mantenere il sesto posto in questo campionato? Nella lista delle priorità ci sarebbe un terzino destro, magari un sostituto di Torreira, ma sicuramente quello di cui la Sampdoria non ha bisogno è giocatori con poca fame, cavalli di ritorno senza motivazioni, con ingaggi troppo alti o a fine carriera. In un campionato competitivo come è la Serie A, con tante squadre in una manciata di punti, è un attimo scivolare dal sesto al tredicesimo posto. Se la volontà è quella di fare bene, di arrivare in fondo credendo nella possibilità di qualificarsi per l’Europa League, non si può pensare che un attaccante come Èder possa essere il giocatore su cui puntare in questa sessione di mercato.
Anche se il responso lo darà sempre il terreno di gioco e sebbene Èder sia un giocatore molto amato, avendo dato molto con la maglia della Sampdoria indosso, non è credibile puntare su di lui come rinforzo. Partiamo dagli espetti economico-anagrafici per poi passare a quelli motivazionali-tattici: percepisce un ingaggio ben superiore a quello che è il monte della società doriana, ha solo tre anni in meno di Quagliarella, cosa che non depone a suo favore, atleticamente è ai margini nell’Inter, dunque ha giocato ben poche partite. L’italo-brasiliano non ha nemmeno il fuoco delle motivazioni dalla sua parte: l’Italia è fuori dai Mondiali, non ha la necessità di farsi vedere pronto, in palla, con il piede caldo per conquistarsi una convocazione in maglia azzurra. In ultimo come potrebbe gestirlo Giampaolo? A oggi è impensabile togliere il posto a Quagliarella e Zapata, che giocano da prima e seconda punta nei ruoli congeniali all’attaccante nerazzurro. Èder può giocare anche a destra, ma il tecnico doriano in quel ruolo possiede già la carta Kownacki, investimento in cui crede. E poi ci sono Caprari e Ramirez, entrambi in grado di giocare dietro alle punte. Le minestre riscaldate non sono mai buone e il treno di Èder alla Sampdoria ha abbandonato la stazione quando partì in direzione Milano.