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Sampdoria, così non va: troppe distrazioni nel finale
Sampdoria, cali di tensione ed errori individuali nei minuti finali di gioco rallentano la corsa in classifica: il trend va subito invertito
Il gol di Matri, arrivato ieri pomeriggio al 90′ dopo una partita giocata dalla Sampdoria senza il mordente che aveva contraddistinto le prestazioni di inizio campionato, è suonato come un campanello d’allarme. Sì, perché nelle ultime tre partite di campionato, Cagliari a parte, i blucerchiati hanno pagato a caro prezzo le distrazioni dei singoli negli ultimi minuti di gioco, un andamento che va immediatamente invertito per provare a difendere la sesta posizione in classifica dalle inseguitrici, Atalanta in primis, che si stanno rifacendo sotto. Con la Lazio, dopo il vantaggio di Zapata, la Sampdoria si è chiusa forse troppo, concedendo prima la punizione dalla quale è scaturito il pareggio di Milinkovic-Savic, e poi la rete dell’1-2 a Caicedo, con Murru a tenere in gioco l’attaccante biancoceleste, abile a sfruttare l’imperfetta respinta di Viviano e a siglare il sorpasso ospite.
Mercoledì pomeriggio a Firenze, poi, è stato ancora Murru lo sfortunato protagonista della disattenzione che ha portato un’altra sconfitta ai blucerchiati: il suo tocco di mano in area, ingenuo e inutile, ha permesso a Veretout di segnare il secondo rigore per la Viola, eliminando così la squadra di Giampaolo dalla Coppa Italia. Ieri, invece, Ferrari ha potuto tirare un sospiro di sollievo quando Viviano ha neutralizzato il rigore concesso per un fallo di mano dell’ex Crotone, ma qualche minuto dopo non è riuscito ad assorbire correttamente il movimento di Matri, bravo ad anticipare l’avversario e ad infilare il gol della vittoria neroverde. Singole distrazioni, queste, accomunate dal fatto di essere arrivate a fine partita, chiaro segnale di scarsa concentrazione e, in alcuni casi di stanchezza fisica.
Come ha infatti sottolineato Giampaolo, la Sampdoria sta in questo momento pagando il fatto di aver giocato diverse partite ravvicinate e, va aggiunto, di avere riserve che denunciano un importante gap tecnico e di attenzione rispetto ai titolari: naturalmente, era preventivabile qualche infortunio nel corso del campionato, ma la Sampdoria sembra aver pagato davvero a caro prezzo lo stop di Linetty e quello di Strinic – ancora lontano dalla condizione di inizio stagione dopo il fastidio muscolare accusato a Bologna. Insomma, le ragioni delle sconfitte vanno ricercate sia nella stanchezza fisica e mentale dei fedelissimi di Giampaolo, con Zapata a far da emblema di questo momento “no”, sia nell’impossibilità di tener alti i ritmi in ogni singola gara, come ha sottolineato ancora giustamente il tecnico blucerchiato. L’obiettivo, ora, sarà cercare di passare indenni dalla trasferta di Napoli: dopo aver giocato al “San Paolo”, infatti, Quagliarella e soci saranno attesi dagli impegni con Spal e Benevento, partite nelle quali cercare di ripartire e prendere nuovamente fiducia per inaugurare un girone di ritorno che possa confermare la Sampdoria, questa la speranza, come una delle squadre che lotteranno fino alla fine per un piazzamento europeo