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Qualificazioni shock: la Colombia di Zapata accusata di biscotto
Colombia e Perù, sospetto “biscotto”: monta la polemica in sudamerica per alcune immagini che vedono i giocatori avversari parlare tra di loro
Sulla qualificazione della Colombia ai Mondiali di Russia 2018 si addensano le nubi del sospetto. Per una serie di circostanze, infatti, l’1-1 è bastato a premiare entrambe le compagini che, a Lima, si sono date battaglia sul terreno di gioco. La Colombia andrà ai Mondiali mentre il Perù affronterà, da favorito, la Nuova Zelanda negli spareggi di novembre. Il pareggio sembra quindi un risultato di comodo che avrebbero deciso a tavolino per qualificarsi entrambe. Non è solo il risultato finale ad aver permesso il passaggio del girone, sia chiaro, ma anche le sconfitte parallele di Paraguay e Cile rispettivamente contro Venezuela e Brasile. Quello che però sarebbe potuto accadere, in caso di vittoria della Colombia, era l’eliminazione dei Perù in favore del Cile ed è questa circostanza a mettere sotto una luce diversa il pareggio.
La polemica, in Sudamerica, è nata per le immagini che riprendono i giocatori dopo il pareggio realizzato da Perù: Falcao, primo indiziato, comincia a parlare insistentemente con alcuni avversari, tra cui Tapia e Araujo. Il gol e la consapevolezza che sarebbe stato un risultato utile a entrambe, avrebbero spinto dunque le squadre ad accontentarsi, senza cercare ulteriormente nel finale di partita la rete dell’eventuale vantaggio. “El pacto de Lima“, così come titolano i quotidiani sudamericani, caldeggerebbe l’ipotesi di un patto di non belligeranza: un biscotto, come diremmo in Italia, per evitare che il successo della Colombia potesse eliminare il Perù e viceversa un successo del Perù potesse mandare i Cafeteros ai playoff.