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Sampdoria-Atalanta: tutto quello da sapere sugli avversari
Che avversario è l’Atalanta? Scopriamo i punti deboli e quelli di forza della squadra allenata da Gasperini. Tante differenze rispetto alla scorsa stagione
È difficile valutare l’Atalanta rispetto alle partite finora disputate. È spesso sembrata una squadra a due volti: o bellissima e micidiale, o assente e inconcludente. Due volti che, è capitato, si specchiassero nella stessa partita magari tra primo e secondo tempo. Ha disputato nove partite affrontando già Napoli, Roma, Juventus e Fiorentina: si trova a nove punti in classifica ma, ad eccezione delle prime due gare, tutti gli altri risultati sono stati positivi. Le due sconfitte, scontate, sono arrivate contro la Roma e il Napoli, poi la vittoria facile contro il Sassuolo e il Crotone, i tre pareggi con l’ostico Chievo, la Fiorentina e la Juventus. Le ultime due gare hanno messo sotto i riflettori una delle caratteristiche peculiari della squadra di Gasperini, il non mollare fino al triplice fischio finale: che si stia vincendo, pareggiando o perdendo, l’undici nerazzurro continuerà ad attaccare l’area avversaria.
Nessun atteggiamento rinunciatario, come denotano gli ultimi 180′ di gioco contro due big di questo campionato. Prendiamo ad esempio la partita contro la Fiorentina che, senza ombra di dubbio, sono stati due punti persi e non uno guadagnato per la squadra orobica. Il gol del vantaggio arriva all’inizio del primo tempo, Chiesa è lanciato da Thereau e insacca il pallone alle spalle di Berisha; al fischio dell’intervallo la situazione non è cambiata e le squadre fanno il loro ingresso nel tunnel del Franchi di Firenze. Come normale aspettarsi, al rientro sul terreno di gioco, è la squadra di Gasperini a cercare la via del gol, ottenendo un insperato rigore che Papu Gomez sbaglia. Una squadra normale, sotto di un gol, dopo un rigore sbagliato avrebbe reagito gettandosi all’arma bianca verso la porta avversaria con il rischio di prendere un secondo gol. Così fanno, ma senza mai perdere di vista gli avversari che, con un Babacar decisamente fuori fase, arrivano spesso all’appuntamento con il gol non realizzandolo. Tra le due squadre, dopo la mezz’ora del secondo tempo, c’è solo l’Atalanta veramente determinata a trovare il pareggio che, per la disattenzione della Fiorentina, arriva puntuale allo scoccare dei tempi di recupero. La Sampdoria, alla luce di questo, dovrà tenere alto il livello di concentrazione per tutti e novanta i minuti di gioco.
Il vantaggio degli avversari non è determinante. Un corollario di quanto descritto sopra è la mentalità da 0-0 della squadra di Gasperini. A prescindere da quanto indichi il tabellone, l’undici nerazzurro gioca sempre per fare un gol più dell’avversario. Lo si evince chiaramente dalla partita contro la Juventus: i bianconeri sono andati in vantaggio per 2-0 nel primo tempo, il match è finito 2-2 con la squadra orobica vicina pure alla vittoria. Per questo motivo la Sampdoria, qualora si portasse in vantaggio, dovrà far suo uno dei precetti che fu di Boskov: «La partita è finita quando arbitro fischia», e il più recente monito di Giampaolo sul non essere presuntuosi.
L’Atalanta ha tanti uomini letali, almeno sulla carta: Caldara, seppur non sia andato a segno come sul finale dello scorso campionato, è un cliente ostico, mentre Freuler ha segnato proprio allo scadere dello scorso match contro la Fiorentina. Spinazzola è reduce dagli impegni con la Nazionale, ma parimenti determinato a ricucire il rapporto con i tifosi di Bergamo. Petagna, un ex della partita, è un giocatore non irresistibile ma, se usato di sponda, può risultare pericoloso; infine il Papu Gomez, da considerarsi come l’arma in più di Gasperini. Non bisogna fare l’errore di pensare che siano la stessa squadra che la Sampdoria ha battuto la scorsa stagione: gli interpreti in campo potranno sembrare gli stessi, ma hanno nelle gambe già un campionato disputato sotto i dettami di Gasperini e non hanno alcuna intenzione di perdere punti per strada.