2013
Matuzalem: «Le minacce di Krsticic? Inaccettabili!»
Matuzalem, dopo il fallo che costerà due mesi di stop a Krsticic, ha ancora il coraggio di parlare. Questa volta lo fa tramite un comunicato in cui attacca Krsticic affermando che le sue minacce velate sono inaccettabili.
Come riporta il sito ufficiale del Genoa, ecco le parole del centrocampista rossoblù.
«Per prima cosa, ribadisco quanto detto a caldo a Krsticic, allo stadio, davanti ad altre persone che hanno ascoltato. Sono molto dispiaciuto per il suo infortunio. Non era assolutamente mia intenzione fargli del male e spero con tutto me stesso che si ristabilisca nel minor tempo possibile. Parlare di volontarietà a fargli del male, però, è una falsità che non può passare sotto silenzio. Come non è vero che lo abbia deriso, quando ci siamo incontrati all’esterno dello spogliatoio. Sono cose che possono capitare, come sportivamente ha ammesso l’agente di Krsticic, Naletilic. Durante la mia carriera ho subito tanti contrasti di gioco e, purtroppo, ne ho subito pure le conseguenze» e aggiunge per motivare la sua trasparenza e buona fede «Il mio dispiacere l’ho espresso anche davanti alle telecamere a fine partita, in campo, senza che mi fossero rivolte domande specifiche sull’episodio. Ci tenevo io a puntualizzarlo. Affermare che si sapesse già prima della partita che noi potessimo picchiare e basta, è un’affermazione grave, lesiva dell’immagine della nostra squadra, delle tradizioni di un club storico come il Genoa, che tanto ha fatto per la promozione del calcio in Italia e non rispondente all’andamento della gara. Nella ripresa li abbiamo schiacciati nella loro metà campo».
E’ lesivo dell’immagine del Genoa dire che avrebbero picchiato duro sulle gambe, secondo Matuzalem, che però si dimentica il fatto che il Derby della Lanterna è noto non tanto per il bel gioco espresso ma per le randellate nelle gambe che solgono darsi le due compagini.
Infine il giocatore rossoblù rinnova le scuse e chiude con un monito che fa alquanto riflettere.
«Auguro a Krsticic una pronta guarigione, lo ripeto, e che la sua carriera lo possa portare a disputare la Champions League com’è accaduto a me. Comprendo il suo disappunto, esternazioni dettate dall’amarezza del momento. Non è accettabile però che arrivi a minacciare, velatamente, di rivederci in campo l’anno prossimo. Se ci salveremo, beninteso. Mi dispiace che un giocatore professionista parli così, io non sono il tipo che premediti determinate azioni, quando vado in campo ci metto il cuore per la maglia che indosso. A quanto mi risulta, non è che per infortuni occorsi a giocatori del Genoa nei derby, da Gabsi a Rubinho, da Biava e Rossi, un tesserato del Genoa si fosse espresso in questi termini su un collega dell’altra sponda. E’ una questione di stile. Le cose che succedono in campo, è una regola non scritta ma una buona norma, dovrebbero rimanere confinate in quell’ambito dopo il fischio finale»
Lo stile Genoa? Ne riparliamo al prossimo Derby delle Randellate, se mai ci sarà.