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30 Anni e non sentirli: 1987, Vialli dipinge calcio e annienta il Brescia
Torna “30 Anni e non sentirli” la rubrica dedicata al racconto delle partite della Sampdoria fino alla vittoria dello scudetto! Oggi vi raccontiamo l’ottava giornata del girone di ritorno 1986/1987, la Sampdoria abbatte il Brescia
In attesa di recarci allo stadio, in questa uggiosa giornata di pioggia e vento, facciamo un salto nel 1986/1987 per vedere a che punto eravamo rimasti con “30 Anni e non sentirli”. Siamo all’ottava giornata del girone di ritorno, la Sampdoria ha appena pareggiato ad Empoli con un risultato a reti inviolate e si prepara ad accogliere tra le mura di casa il Brescia. La squadra di Giorgi non naviga in buone acque, infatti sarà una delle retrocesse a fine campionato. Boskov non ha dubbi e ripropone lo stesso undici visto in azione nelle precedenti gare: Bistazzoni tra i pali, Briegel, Mannini, Fusi, Vierchowod, Pellegrini, Pari, Cerezo, Salsano, Vialli e Mancini. La squadra di Giorgi si dispone in campo con Pianetti, tra i pali, Giorgi, Gentilini, Argentesi, Chiodini, Branco, Ceramicola, Bonometti, Gritti, Zoratto e Turchetta. Il primo tempo è di sostanziale studio tra le squadre, è sicuramente la Sampdoria a spingere e provarci, come reciteranno le statistiche a fine della partita saranno ben 12 i corner battuti dalla Sampdoria contro i soli due da parte del Brescia. Il risultato rimane invariato fino al fischio dell’intervallo anche se c’è spazio già per un primo cambio da parte di Boskov, fuori Mannini, dentro Pino Lorenzo per avere ancora più potenza offensiva.
VIALLI MAGICO, UBRIACA E DIPINGE CALCIO NEL SECONDO TEMPO – Ritornati sul terreno di gioco è di nuovo la Sampdoria a essere più propositiva. Vialli ci mette solo venti minuti per trovare la via della prima rete blucerchiati. Si mangia il suo marcatore, finta e gli nasconde il pallone, cambia traiettoria e fa partire un tiro che lascia di sasso Pianetti. Il Brescia si scopre ed opera due cambi volti a diventare anch’essa più offensiva: fuori Argentesi dentro Di Giorgis, fuori Giorgi e dentro Occhipinti. Ma così facendo si espone invitabilmente ai contropiede, arma che la Sampdoria sa usare con maestria notevole. È di nuovo Vialli, un vero mal di testa per la squadra avversaria, a ubriacare la mediana, involarsi in area ed essere fermato nell’unica maniera possibile, ossia con un fallo da rigore di Zoratto. Per l’arbitro Bergamo di Livorno non c’è dubbio è calcio di rigore. Sul dischetto si porta Mancini che fredda in maniera precisa Pianetti. Altri due punti per la Sampdoria che continua la sua marcia verso le parti alte della classifica. Ora bisogna però andare a Milano, per cercare di espugnare anche il San Siro. Ma questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta.
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