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30 Anni e non sentirli: 1986, Bersellini saluta, la Samp pareggia
Torna “30 Anni e non sentirli”, cinque partite al termine del campionato: Bersellini ai saluti, c’è Boskov
Il cammino della Sampdoria di Bersellini sta per concludersi, mancano solo cinque partite, quella contro il Como valida per la 11°giornata di ritorno e poi le restanti, tutte difficili, due in trasferta e due a Marassi. Il sergente di ferro opera qualche cambio: Matteoli è squalificato per l’espulsione contro il Lecce, dentro al suo posto Mancini con Pino Lorenzo. Francis aveva giocato bene e viene confermato nell’undici iniziale, Souness e Salsano prendono posto nella mediana. Il Como di Marchesi si affida a Borgonovo che aveva fatto bene nella partita di andata giocata però tra le mura di casa. La Sampdoria parte forte, vuole la vittoria, ma il tempo passa e la situazione va sempre più delineandosi verso un pareggio. I blucerchiati cercano ogni occasione possibile per segnare, trovano sei corner contro lo zero degli avversari, ma sembra che la porta si restringa ad ogni tiro. La sensazione del pareggio è nell’aria, confermata poi sul campo anche se è la Sampdoria che prova in tutti i modi a portarsi in vantaggio davanti ai propri tifosi. Partita stregata: Trevor Francis manca l’aggancio in area e non trova la porta, segue Pino Lorenzo che battezza il legno della traversa, Souness ci prova da fuori e non impensierisce Paradisi.
MANCINI SPRECA TUTTO – Mancini invece distrugge pure le speranze del gol su calcio di rigore, conquistato da Fracis per il fallo di Tempestilli, una trattenuta evidente e un rigore solare. Il pallone colpito dal dischetto invece di insaccarsi alle spalle di Paradisi, si trasforma in un missile terra-aria e vola alto sopra la traversa. La sud è amareggiata, la partita non si schioda dallo 0-0. La Sampdoria ci prova senza soluzione di continuità, il Como subisce e non reagisce, un unico tiro verso lo specchio della porta da parte di Borgonovo che però sfila larghissimo alla sinistra di Bordon. Un punto per parte. Cala il sipario. A fine partita arrivano anche le dichiarazioni dell’addio di Bersellini: «Penso proprio che la società non mi riconfermi, è questo che ho affermato quando mi è stata posta la domanda direttamente. Non ho nessuna trattativa, neanche vorrò averne perché mi interessa molto portare a termine questo campionato con la Sampdoria, campionato che come conferma la partita di oggi è stato altalenante». È divorzio, il nome di chi subentrerà si sa già: Vujadin Boskov. Ma mancano ancora quattro partite, contro quattro avversarie decisamente non facili: Roma in trasferta, Juventus in casa, Napoli al San Paolo e l’Inter a Marassi. Ma questa è un’altra storia e la si dovrà raccontare un’altra volta.