2013

29 giocatori per 11 posti: quando l’abbondanza è di peso

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Come detto da Sagramola proprio oggi, la Samp ha un bilancio in passivo anche a causa dei giocatori che non si riescono a piazzare. Non mettiamo in dubbio le parole dell’a.d. – confermate anche dal d.s. Osti qualche giorno fa – ma proprio quella zavorra di tanti giocatori rischia di essere troppo pesante per la Samp, che può contare su ben 29 giocatori in rosa. In ogni ruolo, insomma, c’è un doppione, se non un triplo. Qui il problema, però, è un altro: non manca la quantità, bensì la qualità, sopratutto in alcuni ruoli del campo.

Per altro, la Samp non ha coppe europee: le altre squadre ad avere una rosa così ampia sono Lazio, Milan e Fiorentina. I viola hanno 30 giocatori, così come i rossoneri di Allegri. Petkovic, invece, avrebbe a disposizione addirittura 32 giocatori, ma Sculli e Barreto sono fuori rosa e quindi si scende alla stessa quota delle due squadre già citate. Meglio hanno saputo fare le altre due italiane impegnate in Europa: ad esempio, la Juve campione d’Italia ha solo 26 giocatori da gestire, mentre il Napoli è riuscito a tenersi addirittura sui 24, riducendo al minimo possibile gli ingaggi di troppo. Parliamo, in ogni caso, di compagini che avranno impegni continentali e che quindi avranno la possibilità di far giocare i propri ragazzi su più competizioni. Invece, gestire una rosa del genere per Delio Rossi sarà molto complicato, non avendo altro che la Coppa Italia ed il campionato per gestire un tale numero di giocatori.

Rotazione dei giocatori a parte, ciò che preoccupa è come questo numero alto di ragazzi potrà ostacolare il lavoro del tecnico blucerchiato. In porta, alla fine, la situazione si è stabilizzata: i tre portieri ci sono e formano un livello complessivo di buon livello. Tuttavia, ciò che dispiace è la mancata cessione in prestito di Fiorillo e Tozzo, che perderanno almeno sei mesi in panchina. Nei tre centrali di difesa, c’è una grande sovrabbondanza: Costa, Gastaldello e Palombo formano il terzetto titolare, mentre Mustafi, Salamon e Castellini dovrebbero comporre quello di riserva. Il problema, semmai, è che il posto dell’ex Parma e Roma sarebbe dovuto esser di Regini, esploso in quella posizione e pronto a consacrarsi anche con la maglia blucerchiata. In più c’è Fornasier, che avrebbe tanto necessitato di un prestito per tornare a buoni livelli in Italia.

A centrocampo, c’è il quadro più complicato. Sugli esterni, Regini e De Silvestri sembrano i titolari indiscussi, mentre Barillà sarà il vice di sinistra. A destra, c’è incertezza: Berardi pare il favorito. Poi ci sono le situazioni Wszolek e Rodriguez, degne di un romanzo per quanto paradossali. In mezzo, Obiang e Krsticic sono gli unici sicuri di un posto, come Gentsoglou pare essersi affermato come sostituto naturale del serbo. A questo punto, ci sarà una battaglia infernale per il ruolo di terzo centrocampista: Bjarnason è il favorito, ma Renan, Eramo e Soriano sono alle sue spalle. C’è anche Gavazzi, che doveva andare in prestito, ma che alla fine è stato ritenuto utile dal mister: vedremo per cosa. Infine, l’attacco, l’unico reparto dove c’è chiarezza: Gabbiadini è la stella, Eder e Sansone si giocheranno il posto (sebbene il brasiliano sia preferito da Rossi). Poi, c’è anche Pozzi, di cui bisognerà capire l’utilizzo, e Petagna, pronto ad esplodere come nuovo Icardi. Insomma, per una squadra che punta alla salvezza, la Samp è quantitativamente fornita: ora tocca alla qualità, da qualcuno bisognerà tirarla fuori. Per evitare che siano due-tre giocatori a “portare la croce” fino alla fine della stagione.

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