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2015/2016, il pagellone: Fabio Quagliarella
Le scuse ai tifosi del Napoli, le proteste clamorose di quelli del Torino, il sogno della Sampdoria. Così inizia la seconda vita blucerchiata di Fabio Quagliarella, tornato a Genova nel corso del mercato di gennaio per salvare dal baratro retrocessione la squadra: serve un rinforzo e sia Ferrero sia Osti decidono di accontentare ambiente e tecnico, non molto orientato finora sulle scelte da applicare in attacco. Allora il sogno prende forma, la coppia Cassano-Quagliarella si accinge a calcare i restanti campi della Serie A e offrire spettacolo: riuscito a metà, diciamo, per via delle problematiche che sono aumentate nel finale di stagione.
Le conseguenze si ripercuotono anche sul suo conto, creandogli problemi a inizio e fine della sua avventura al Doria. Il suo esordio avviene proprio contro il Torino, disputando qualche scampolo di gara per muovere i primi passi e adattarsi al modulo che Montella ha intenzione di adottare. Da lì in poi si arriva a San Siro, dove Quagliarella realizza la sua prima gioia doriana, seppur inutile, per il 3-1 finale in favore dell’Inter, ripetendosi in casa contro il Frosinone: è questa la migliore apparizione, perché oltre alla rete del 2-0 mostra una prestazione di livello mettendosi al servizio dei compagni. La terza e ultima rete in blucerchiato è pesante in quanto portatrice di un punto, non privo di rammarico, ottenuto nella trasferta di Empoli.
Dal meglio si passa al peggio di Quagliarella. Se comunque la stagione vissuta presenta alti e bassi dovuti all’andamento complessivo della squadra, non manca la partita più brutta disputata secondo i nostri voti: si tratta della più importante, del Derby della Lanterna. Contro il Genoa Quagliarella non c’è, è uno spettatore non pagante sul terreno di gioco. Il 3-0 per i rossoblù è la ciliegina sulla torta di una stagione da cancellare, da rimuovere dagli annali del calcio blucerchiato per come la Samp ci si è avvicinata e per gli strascichi lasciati fino a oggi.
Per concludere, abbiamo parlato di un campionato stregato. Il voto complessivo che appartiene a Quagliarella è 6, ma si potrebbe accennare a un 6,5 dati l’impegno e i fattori che hanno coinvolto e danneggiato la Sampdoria. Non si è mai tirato indietro, ci ha sempre messo la faccia, come in pochi hanno fatto, e ha affrontato con professionalità ogni difficoltà trascinando i compagni alla tanto desiderata salvezza, anche quando il calendario non ha sorriso. Non tutte le colpe sono sue, dunque: anzi, forse nemmeno una.