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2015/2016, il pagellone: David Ivan
L’obiettivo del settore giovanile è principalmente uno: fornire giocatori alla prima squadra, formandoli nel corso degli anni per consegnarli al mister già pronti per certi palcoscenici, insegnarli quanto la maglia che andranno ad indossare sia importante. Alla Sampdoria in alcuni anni questo lavoro è riuscito parecchio bene, tirando fuori giocatori come Andrea Poli, Mauro Icardi, Simone Zaza e Pedro Obiang per citare quelli che hanno fatto più strada nelle ultime stagioni. In quella appena trascorsa, dalla Primavera per il Doria è arrivato niente di meno che il Capitano di quella formazione, lo slovacco David Ivan.
Fisico minuto, non sembra pronto per la Serie A, ma quello che manca a livello fisico lui lo ritrova per grinta e spirito di sacrificio. Non è casualmente uno dei migliori in campo al debutto contro il Carpi, dove la Samp in 19 minuti sbriga la pratica segnando 5 gol. Lui corre, ruba palloni, è sempre al posto giusto, sembra da sempre in questa squadra e invece sono solo i primi 80 minuti, che però vengono macchiati dalla sua troppa foga e da un rosso assolutamente evitabile, ma che per ragazzi di pura grinta come sono lui non possono essere una colpa. Qualche presenza sparsa qua e là nel corso della stagione, ma sempre con piglio positivo, soprattutto nel mezzo dove rende molto meglio rispetto al ruolo di esterno che inizialmente sia Zenga che Montella gli ritagliano addosso, proprio per sfruttare il suo spirito di sacrificio e trovare equilibrio su una corsia orfana di De Silvestri e quindi profondamente in crisi.
Nel momento cruciale della stagione fa molta panchina, ma nella gara col Palermo Montella gli dà le chiavi del centrocampo ed è proprio lui che sigilla l’incontro con il gol del 2-0, uno splendido pallonetto a Sorrentino in uscita, non il più facile dei portieri da battere, uno dei gol più belli della stagione blucerchiata. Al termine di quella partita, intervistato proprio come man of the match, tira fuori la dichiarazione più piccante possibile in vista del Derby della giornata successiva: «Dobbiamo scendere in campo, ammazzarli e vincere». I cugini non la prendono benissimo ma non prendono benissimo nemmeno la gara che per 70′ è un tripudio blucerchiato. Sarà forse il vero ultimo sussulto della stagione, perché dopo quella partita inizierà un periodo veramente difficile, in cui Ivan troverà sempre meno spazio per esprimersi, nonostante un centrocampo che proprio di grinta avrebbe bisogno.
Nel finale di stagione il bicipite femorale lo saluta e quindi non può essere utile alla causa nella lotta salvezza, che la Samp conquista nonostante un trittico da incubo nelle ultime tre giornate: il bilancio è di 21 presenze, un gol e una singolare statistica: con lui in campo la Samp ha raccolto una media punti di 1,14 a gara, praticamente 21 dei 40 punti sono arrivati nelle gare in cui Ivan è sceso in campo. Il nostro voto al giovane slovacco è un 6 pieno: ci fosse sempre stato a metà campo uno con la sua voglia di spaccare tutto, probabilmente il Doria avrebbe faticato molto meno nel corso della stagione e avrebbe ottenuto una salvezza decisamente meno travagliata.