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14 gennaio 1948, a Genova nasce Gian Piero Ventura – VIDEO
Il 14 gennaio 1948 nasce a Genova Gian Piero Ventura, tecnico della Nazionale Italiana al tempo del dramma delle qualificazioni a Russia 2018
È difficile tracciare il profilo di uno dei personaggi più noti del calcio recente. Perché la carriera da allenatore di Gian Piero Ventura, nato a Genova il 14 gennaio 1948, è costellata di imprese importanti. Imprese che tuttavia sono state bruscamente cancellate da uno dei più grandi disastri sportivi del calcio nostrano: la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018. Il fallimento della Nazionale Italiana ha una data e un luogo, il 13 novembre 2017 alla Scala del Calcio, Milano. Eppure, prima di questo evento sportivamente drammatico, la carriera di Gian Piero Ventura aveva rivelato il raggiungimento di grandi traguardi.
Gian Piero Ventura, gli inizi nelle serie minori
Nella sua carriera di calciatore non ha mai lasciato il segno, militando quasi esclusivamente in Serie D e qualche anno in Serie C. Da allenatore invece ha potuto togliersi discrete soddisfazioni con le squadre di club minori. Ventura raccoglie i primi risultati positivi alla guida della Pistoiese tra il 1989 e il 1992, portando la squadra alla promozione in C2 e sfiorando la C1. Passa quindi al Giarre, con cui manca di un soffio una storica promozione in Serie B. Dopo l’esonero tra i cadetti alla guida del Venezia, riparte dalla C1 con il Lecce, portando la squadra nel 1997 in Serie A grazie a due promozioni consecutive.
Tra Serie A e Serie B
Ventura conquisterà un’altra promozione con il Cagliari l’anno seguente, facendo il suo esordio nella massima serie con il club sardo. Il tecnico ligure tornerà ancora a Cagliari dopo le esperienze di Sampdoria e Udinese, la parentesi Napoli – all’epoca in C1 – e Messina nel 2006. Il gioco offerto da Ventura è interessante, dinamico ed efficace, ma stenta a trovare continuità. Tornato in Serie B, porta il Pisa ai playoff nella stagione 2007-08 e viene esonerato in quella seguente nonostante una tranquilla posizione i classifica, scelta che condannerà i nerazzurri alla retrocessione tra la contestazione generale dei tifosi.
L’esperienza al Bari e la consacrazione al Torino
Il 27 giugno 2009 è chiamato a sostituire Antonio Conte alla guida del Bari, che si rivelerà squadra rivelazione della Serie A chiudendo al decimo posto a quota 50 punti, record per i pugliesi. Ma, ancora una volta, la scarsa continuità delle sue squadre gli costa il posto nella stagione seguente, che lo vede esonerato il 10 febbraio 2011. Paradossalmente, la svolta della sua carriera giunge a questo punto.
Il presidente Urbano Cairo del Torino vede qualcosa in lui e decide di ingaggiarlo per la stagione 2011-12 in Serie B. Con lui i granata torneranno in pianta stabile nella massima serie e potranno ambire a qualcosa di più della semplice salvezza. Infatti, dopo qualche stagione di assestamento e l’inserimento di alcuni innesti importanti come Ciro Immobile e Alessio Cerci, nella stagione 2013-14 arriva un settimo posto di grande spessore. Complice l’esclusione del Parma dalle coppe europee, i piemontesi vengono ammessi all’Europa League successiva, dove sorprenderanno in quanto a gioco e personalità. Quell’anno il Torino segnerà un’impresa storica, diventando la prima squadra italiana ad espugnare il San Mames casa dell’Athletic Bilbao. I granata si dovranno arrendere agli ottavi contro lo Zenit San Pietroburgo e chiuderanno il campionato in ottava posizione. È l’apice della carriera da tecnico di Ventura, che dopo una serie di risultati poco esaltanti e risolve il contratto con il Torino nel 2016 per compiere quello che dovrebbe essere il salto di qualità definitivo, la Nazionale Italiana.
Gian Piero Ventura e il naufragio azzurro
L’amore con la maglia azzurra tuttavia non sboccerà mai e contribuirà a far storcere il naso a tutti i detrattori di una nazionale ritenuta priva di talenti e uomini decisivi. L’esordio è da incubo, una sconfitta per 3-1 in amichevole contro la Francia. Il seguito, anche peggio. Il girone di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 mette l’Italia a confronto con la temibile Spagna, che insegna calcio agli azzurri e umilia il tecnico ligure. L’Italia chiuderà il girone al secondo posto, andandosi a giocare l’accesso alle fasi finali nei playoff contro la Svezia. Sarà l’inizio della fine per Ventura e per il popolo italiano, costretto ad assistere allo sciagurato naufragio di una squadra senza testa e senza idee. Ventura, capro espiatorio principale, viene additato dall’opinione pubblica come la causa principale del fallimento mondiale e viene esonerato dalla FIGC il 15 novembre 2017. Un epilogo infelice per un allenatore che sicuramente ha avuto pesanti responsabilità, ma che forse meritava un finale migliore.